domenica 3 novembre 2013

Un piano di volo alla cieca

Che cosa sono le abitudini? Perché sembra che non possiamo fare a meno di mettere in atto i nostri "rituali" quotidiani?
Vi capita mai che il non poter attuare "quella data cosa" che fate tutti i giorni, o che fate spesso e regolarmente, vi destabilizzi anche se questa non è indispensabile?

La nostra mente è costantemente impegnata in innumerevoli, quanto complesse, elaborazioni per  interpretare stimoli esterni ed interni che ci riguardano, parecchie di queste elaborazioni sono automatiche e ci consentono di vivere tranquillamente viaggiando col pilota automatico. 

Mentre leggete queste righe, probabilmente, non sentite la sensazione che avete sulla pelle derivante dagli abiti che indossate, non state prestando attenzione alla pressione che il vostro corpo esercita sulla sedia, sul divano, sul supporto dove siete seduti o sdraiati, probabilmente non state prestando attenzione a quanta luce entra o non entra dalla finestra. Se siete all'aperto non state facendo caso a profumi o rumori che vi circondano (a meno che questi siano fortemente stimolanti). Adesso che lo avete letto noterete tutto, ci farete caso, bene.

Tutte queste sensazioni c'erano anche prima, quando voi non le notavate, semplicemente non vi servivano nell'immediato: il cervello le aveva accantonate per fare economia di risorse.
Questo economizzare del nostro cervello avviene in molti ambiti e ci permettere di vivere senza stressare troppo il sistema nervoso centrale, è una sorta di protezione, che ci torna utile in molti casi. In questo modo, appreso un comportamento, lo facciamo nostro e non dobbiamo rifletterci troppo quando lo dovremo ripetere. Questo crea un sistema di consuetudini volte a semplificarci la vita.

Tutti noi quindi abbiamo delle abitudini: abbiamo qualcosa che facciamo, che diciamo, che pensiamo che rientra in comportamenti standardizzati a regola d'arte; ci fanno sentire sicuri perché  siamo "psico-fisiologicamente" programmati così.
Se da una parte questo processo è assolutamente indispensabile, dall'altra è un'arma a doppio taglio poiché tendiamo a "processare" in questo modo anche comportamenti che non fanno per niente bene alla nostra salute sia essa fisica che psichica.  
È partendo da questo principio che dalle sane abitudini si passa alle apparentemente innocue cattive abitudini ed ai talvolta letali vizi.

Vi do un po' di tempo per pensarci... Pensate a quella cosa o quelle cose, non  strettamente indispensabili, che se non riuscite a fare vi destabilizzano, vi fanno sentire insoddisfatti ma quando le fate sapete che non sono poi così giuste. Poi pensate a quelle che, se non fate vi tormentano, vi fanno venire l'ansia, vi irritano... poi le fate e vi sentite in colpa. 
Nella mia personalissima esperienza, le prime sono le  apparentemente innocue cattive abitudini, le seconde sono i talvolta letali vizi.

Nel corso delle passate esperienze avete appreso e fatto vostro uno, o più comportamenti dannosi se non addirittura lesivi che il vostro "pilota automatico" non ha riconosciuto come tali.

Immaginate una persona che abbia ereditato un'aeroplano, immaginate... nessuno gli ha consegnato il manuale d'istruzioni, nessuno gli ha fornito dei dati corretti di navigazione, non ha nulla, nemmeno una stramaledetta cartina! Ma ha acceso i motori e, miracolo, ha notato che il suo velivolo ha un super pilota automatico che fa tutto da solo... Partito senza un piano di volo, non ha una rotta da seguire: vola senza sapere dove andare e perché, inoltre, non ha strumenti che gli consentano di riparare gli eventuali danni, né sa quanto durerà il carburante, perché per quanto il serbatoio sia grande, quello che c'è dentro non durerà per sempre. Non sa dove atterrerà e se atterrerà. Ma potrebbe schiantarsi... Insomma è l'aereo che lo conduce, non viceversa.
Volereste mai a bordo di un aereo così? E se vi dicessi che quei piloti sono una realtà?  Se vi dicessi che esistono piloti che non solo non hanno strumenti ma addirittura non sono mai decollati né mai lo faranno?
Vorreste essere dei piloti così?
È la metafora delle nostre esistenze...

Caspita! sento fischi, strepiti e commenti vari dall'altro lato...

Va bene lo ammetto, la vita è complessa, magari è vero che non può essere ridotta ad una metafora come questa ma pensateci solo per un istante... magari è tutto qui il succo...
Adesso, se aveste la possibilità di sapere come funziona il vostro sistema operativo di bordo per poterlo utilizzare come volete anziché farvi utilizzare da lui, non vi informereste, non fareste tutto ciò che è necessario per condurre la vostra vita come davvero volete?
Pensateci. La fatica di imparare a pilotare invece che lasciarsi condurre da un'automazione, non varrebbe più di giorni e giorni passati a fare sempre le stesse cose, cose che non ci piacciono, che ci rendono tristi... non varrebbe più di ogni altra cosa?

Volare in alto, con le proprie forze, le proprie capacità... E magari un giorno, chissà, esser capaci di costruirsi uno Space Shuttle e volare ben più al di sopra delle nuvole...
Ragazzi... immaginate... l'universo a portata di sguardo... che sensazione meravigliosa...

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